si fa un gran parlare delle dimensioni.... non nel senso che capiti di continuo, ma è un discorso comune, che si ripropone, costantemente, sia con amici che con amiche..
io ora non vorrei fare la finta tollerante. quella che tanto non conta. conta eccome: se uno ce l'avesse da vergogna non me lo farei andare affatto bene, la vita è già amara, e le amicizie si differenziano dalle cose altre per il sesso, che sia anche miserabile.. anche no, proprio no. si vede che ho avuto culo nella vita, o è questione di parametri, o ci ho sempre preso.. possibile. l'unico che mi ricordo è appunto unico, altri hanno diversamente compensato anche se ce l'avevano che non mi piaceva (esempio storto, oppure sottile, o storto e sottile insieme.. contro ogni tentazione) ma questo è stato davvero l'unico a sfoderare qualcosa di vergognosamente piccolo. il preludio era da film: interno treno, ci fissiamo da roma a venezia, ma io appoggiavo la mia testa alla spalla di del mio trombamico adolescenziale, davanti avevo una prof e un compagno di classe che erano già piuttosto imterrogativi a fissare me e il mio trombamico.. con quello ci accontentiamo degli sguardi. qualche giorno dopo devo tornare a roma, un ic con aria condizionata che non funziona in pieno luglio, scene di panico da ferrovie dello stato.. vecchi che collassano e io che passeggio perchè ho l'impressione di stare meno peggio. mi tiro acqua in faccia, non sono l'unica. si apre una porta tra i due vagoni e ci scontriamo: dargliela mi è sembrato il minimo. nel mio film una cosa del genere non era contemplata... non ci volevo credere, ero lì con la nostalgia di un seghino a chiedermi "ma come fa a essere così disinvolto? non l'ha mai fatta una partita a calcio?", poi c'erano dei ragazzini (più ragazzini di noi) che ci spiavano da dietro gli alberi e mi sono distratta con le risate. questo è stato il peggio, l'unico memorabile appunto.
ho combattuto per anni anche con i luoghi comuni all'inverso.. dopo quattro anni con un cubano ne ho sentite a sufficienza (black bamboo è quella che mi risulta più insopportabile), e per anni io ho continuato a tentare di sfatare il mito (con tutto il rispetto per il negrone). once go black never go back non è una questione di dimensioni, ma sembra non ci sia verso di risultare credibile quando lo sostengo. è farlo sempre con la passione che altri ti rifilano solo in occasioni speciali, è guardarti sempre come la regina dell'universo anche quando ti senti uno schifo, è inventarsi cose, è farlo bene anche mentre dormi, cose così.. cose molto più interessanti di un righello. adesso la pianto, che altrimenti mi sale anche la nostalgia e mi spiego perchè sono rimasta lì tutto quel tempo nonostante tutto. non che questo fosse l'unico motivo.. ma se ci penso poi c'è il pericolo che mi vengano in mente anche gli altri, e tutte le cose carine che c'erano.. ma questo non è un post in suo onore, è troppo presto.
torniamo al punto.
i discorsi sulle dimensioni mi irritano. sarà per il mio radicato senso della giustizia impastato con il mio lato testosterone, ma mi irritano abbastanza.
avevo un'amica, quando ci raccontavami i rispettivi cazzeggi una delle sue prime domande era puntualmente "e come ce l'ha?", non si riferiva solo alle dimensioni, si aspettava una descrizione dettagliata non della scopata ma del coso, come se fosse quello a renderla appunto una scopata interessante o meno. mi sembrava già strano al tempo, ma eravamo - relativamente - giovani, pensavo fosse per questo. invece riscontro che è un tema che non passa mai di moda. io odio parlarne. ci sono casi eclatanti, troppo pochi perchè se ne parli. io poi non ho particolari difficoltà a parlare di sesso.. di questo secondo me si può anche fare a meno.
martedì 21 ottobre 2008
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