martedì 5 agosto 2008

dr. house

nel senso.. avrei bisogno di un medico che mi fornisse una cura per rimanere una sera in casa, una qualsiasi casa.
faccio un riassunto delle ore di sonno negli ultimi giorni, con la memoria senza concentrarmi troppo risalgo a venerdì: dalle 6 alle 11, segue viaggio in treno (al caffè in stazione a bologna dedicherò un apposito post polemico, anticipo solo che non c'è, non c'è un posto dove bere un caffè all'interno della stazione di bologna - sdegno e incazzo).

sabato: n.p.

domenica: 4-9,10 (segue lunedì in ufficio, commenti superflui)

ieri sera: si poteva evitare il solito portico? anche si..
invece siamo riusciti a fare più tardi del solito: una simpatica gita al rizzoli per movimentare un po' un lunedì sera qualsiasi. con la giusta dose di determinazione ce la si fa sempre a vedere l'alba. non mi stanno neanche più tanto sulle palle gli uccellini, devo essermi abituata quando ho scelto di non comprarmi la fionda, nonostante sia un oggetto che mi piace molto.. tanto a quell'ora non si può contare su una buona mira e mi sarei sicuramente ferita da sola.
(parentesi: al progetto tiro con l'arco non ho ancora rinunciato)
l'infermiere ci ha chiesto se volevamo così bene al nostro amico da essere lì in quattro alle quattro di notte per un dito tagliato. certo! è il nostro barista.
le foto ricordo erano di dovere. forse ci siamo andati per questo? può essere.. abbiamo iniziato fuori dal maggiore! si perchè ovviamente non poteva essere una cosa veloce, in fondo lo sapevamo tutti quando l'abbiamo caldeggiato sostenendo che ci avremmo messo mezzora. è la formazione del trigono astrale, ci voleva un pieno di allegria prima di lasciarli andare a folleggiare all'estero senza di noi!

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