già capita spesso che l'aperitivo si trasformi in aperitivo lungo, giovedì era il mio compleanno, era piuttosto prevedibile! infatti io che sono una persona previdente e, dati gli anni di allenamento, sensibile alle cause che conciliano me stessa e le bollicine, avevo preso un giorno di ferie venerdì..
qui era il solito delirio e il mio buonsenso mi ha consigliato di venire in ufficio.
pessima idea: sono riuscita a perdere un sacco di treni, tutti.
saltata la gita in veneto, mi sono fatta il sabato in giro e il sabato sera a una festa. qui si è creata una simpatica situazione io + mio ex + sua nuova tipa (che mi odia) + telefonate di mia sorella che con gentilezza mi fa presente quanto sono stronza.
prima di trasportarmi a cuccia a casa ci è voluto un passaggio in un locale alla ricerca di un altro drink in pace e di facce amiche per farmi due risate.
quindi domenica mattina sveglia (!!) e giretto in veneto giusto per pranzare con i miei e non farmi odiare.
ovviamente visto che non ci vado mai sono stata intercettata anche da amici.. per fortuna guidare mi piace e amo guidare di notte. già lo so.. il problema non è mai la notte.
se il giorno dopo è anche lunedì è grigia.
lunedì. altro cartellino da timbrare. un aperitivo cena comodo comodo: a parma! ok.. è un'ora di macchina, si può fare.
una volta lì scopro che la cena non è proprio a parma parma, ma "comunque è vicino" ... sguardo interrogativo di rita.. gli agriturismi non sono mai di fianco alla tangenziale.. terrore latente... mezzoretta di macchina.. da che parte?
non poteva essere dalla parte di bologna.. no, ovviamente no. tento di godermi la cena evitando di infradiciarmi (che in mezzo a una decina di veneti non è un'impresa semplice) e di scappare verso mezzanotte. ritrovarmi a girare da sola in macchina per queste stradine di campagna fuori parma non è esattamente il mio ideale di lunedì sera dopo un fine settimana così. a farmi sentire meno sola e sperduta non c'è neanche una strisciolina simbolica nel'indicatore batteria del cellulare.
quando finalmente posso andare a 130 avvolta dalla musica mi rendo conto che nel mezzo delle corsie dell'autostrada mi sento un po' a casa. poi dovermi fermare in due autogrill diversi versione imputtanita, uno per non morire di sete e uno per fare benzina, circondata solo da camion (e relativi camionisti.. i camion fermi non spaventano nessuno) non è stato affatto entusiasmante.. almeno il benzinaio è stato carino. quando mi ha chiesto ma tu vivi qui o in paradiso? non ho neanche capito che era un complimento! per fortuna ci sono gli immigrati a farmi sorridere..
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